Notte inquieta per R., riflessioni sul Re!
Il mattino mi porta le lettere di R. alla nostra amica A. Frommann, tra cui una sull’intervento del Re nella vita di R. – quanto poco tutto questo corrispondeva alla realtà! – – – Potesse solo tutto ciò che è passeggero essere un simbolo![1] Nel pomeriggio passeggiata con R. La sera, i nostri musicisti affrontano la Symphonie fantastique: il primo movimento, lamentoso e intriso di malinconia, ci piace di più degli altri. R. dice: “Questo fu il miglior tratto di Berlioz; la ‘Scène aux champs’ ricorda troppo la Pastorale, e il finale è rigido e sgradevole, R. dice: Il 6/8 ha sempre qualcosa di misurato; si può essere selvaggi solo in 2/4, come nel finale in la maggiore. Mi colpisce soprattutto l’incapacità di Berlioz di sviluppare i suoi motivi, spesso molto belli, cosa che ha in comune con Schubert; egli non sa ciò che Beethoven, Bach e R. sanno così profondamente: che un tema è il seme da cui deve generarsi tutta la pianta! Si eseguì qualche cosa di Händel. (R. improvvisò oggi, e scrisse un bel tema.)
Traduzione in italiano di Claudia Bilotti [© Claudia Bilotti | WAGNER Salon]
