Mentre R. si intrattiene in colloqui, io passo in rassegna i miei libri [contabili], annoto quanto è stato speso in questo trimestre e mi spavento dinanzi alla somma di 8200 fiorini e qualche scellino. – Dopo colazione, R. mi lesse il bel capitolo di Trevrezent [1] nel Parzival e disse, che dobbiamo approfittare del mattino, poiché la giornata porta solo affanni, e davvero le preoccupazioni si accumulano.
Il contratto con la Kabinettskasse [2], Voltz e Batz, la vita domestica, il direttore Scherbarth [3], che non vuole liberare il signor Unger, il signor Fürstner dietro le quinte, Vienna che ci attende (con “l’ebreo svedese con un occhio solo” [4] nel ruolo di Tannhäuser, come dice R.); in più i nostri cani con la rogna, inviatici dal Direttore a Zahna; inganno ovunque, se non ottusità. R. dice che, se qualcuno venisse a congratularsi con lui per la sua energia, per il suo genio, gli verrebbe voglia di saltar fuori dalla pelle!…
[1] In Parzival, figlio di Frimutel, fratello di Anfortas, eremita.
[2] Kabinettskasse (1875): fondo finanziario personale del sovrano (es. re di Prussia o Imperatore tedesco), separato dalla cassa statale, usato per spese private o riservate, gestito direttamente dal gabinetto reale.
[3] Karl Scherbarth (1837-1886), direttore teatrale a Düsseldorf, vedi nota del 26 settembre.
[4] Labatt, vedi nota dell’8 novembre 1875.
Traduzione in italiano di Claudia Bilotti [© Claudia Bilotti | WAGNER Salon]
