Giovedì 9 (9 settembre 1875)

Cosima Wagner Diari

Di notte udii la voce sommessa di R. sussurrare: «Tu, cara donna, l’unica cosa che ho, l’unico essere che mi ha compreso e ha avuto pietà di me.» Una grande malinconia si accumula in me; non passa un’ora, non affiora alcuna un’immagine bella, né una grande impressione, senza che io pensi a Lui – «oh, così eravamo consacrati alla notte!» [1] Lettera della superiora: i bambini dovranno sottoporsi a una cura ortopedica, grande preoccupazione! Scrivo alcune lettere; prima quella alla superiora. R. va a passeggiare da solo; bel tempo autunnale.


[1] Cosima cita (con una lieve variazione) una frase dell’Atto II, scena 2 di Tristan und Isolde: “O, nun waren wir Nachtgeweihte!” (Oh eravamo ormai consacrati alla notte!”).

Revised English translation by Jo Cousins.


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