Martedì 20 (20 aprile 1875)

Cosima Wagner Diari

La prima vera prova; il signor Bilse fa un discorso, l’orchestra sembra vergognarsi, come sempre, erano presenti alcune persone molto capaci, le quali hanno insegnato agli altri il senso del dovere. Si comincia subito molto bene; R. scherza e prende in giro le persone riguardo i giorni di penitenza [1]. Si conclude senza un’eccessiva fatica.

Torniamo a casa, facciamo colazione; R. si riposa, poi va a fare una passeggiata, osserva “la primavera, avvolta in un telo, fare il suo ingresso a Berlino”, riferendosi ai grandi alberi che vengono trapiantati nei giardini. Alle 5, Lothar Bucher viene da noi a cena; riflessioni comuni sulla miseria della Germania: frodi e lavoro mal fatto ovunque, i ricchi si fanno portare tutti i mobili da Parigi; un nostro amico è andato a Londra per farsi confezionare degli abiti. – 

Racconta che Bismarck aveva voluto scagliare tutti quegli attacchi contro il clero cattolico in un colpo solo, ma che aveva tali difficoltà con tutti i poteri, che doveva – a suo stesso dire – “tagliare la coda al cane un pezzo alla volta”. 

R. dice che, quattro anni fa, raccomandava i gesuiti, ora invece raccomanda gli ebrei! ‘Ci divorerebbero’, dice anche Bucher, e ora addirittura un israelita (Friedland) [2] è ministro! La sera, Scholz [3], Dohm[4]  e Niemann; incontro di nuovo la compagnia mentre torno a casa dal teatro dell’opera dove è stato rappresentato ‘Die Makkabäer’. Strana impressione di quest’opera, decisamente si può fare effetto solo se si scrive nello stile wagneriano.


[1] Come tempi di penitenza, la Chiesa riconosceva in origine solo l’Avvento e il digiuno pasquale; ad essi si aggiunsero poi quattro giorni di digiuno trimestrali, che entrarono come giorni penitenziali anche nella consuetudine liturgica evangelica; nel XIX secolo furono ridotti a due all’anno, dei quali nel XX secolo è rimasto solo quello di novembre.

[2] Qui si fa chiaramente riferimento a Rudolf Friedenthal (1827–1890), che fu ministro dell’Agricoltura dal 1874 al 1879.

[3] Wilhelm Scholz (1824–1893), attivo dal 1848 presso il Kladderadatsch, una rivista satirica di Berlino.

[4] Friedrich Wilhelm Ernst Dohm (1819 – 1883), editore, scrittore e traduttore, caporedattore di Kladderadatsch, nonno di Katja Mann, tra gli altri.

Traduzione in italiano di Claudia Bilotti [© Claudia Bilotti | WAGNER Salon]


Dieser Inhalt kann nicht kopiert werden. / This content cannot be copied.